Consapevolezza e Automatismi: il cambiamento attraverso la consulenza psicologica
In alcuni momenti della vita, quando le abbiamo provate tutte, può sembrare difficile e a volte impossibile aprirsi al cambiamento. I comportamenti che ci fanno soffrire, quelli che in gergo spesso sono definiti comportamenti sintomatici, sono il modo migliore che hai trovato per gestire la tua vita fino ad ora.
In altre parole, per quanto assurdo possa sembrarti, sono il modo migliore che hai escogitato per risolvere un problema.
In questi termini l’obiettivo primario di un percorso psicologico è quello di aiutare la persona a riconoscere il significato sotteso a ciò che fa, a come reagisce agli eventi stressanti della vita, a come cerca di adattarsi ad un ambiente che, in misura diversa, percepisce ostile. Cambiare punto di vista e acquisire consapevolezza su se stessi, sul proprio mondo interiore, è il primo passo per aumentare la libertà, costruire alternative e decidere in autonomia cosa fare di diverso quando siamo sotto stress.
Sono dell’idea che iniziare un percorso che mira al benessere psicologico non è sempre facile. Se provi a metterti dal mio punto di vista e cerchi di guardare il tuo problema attuale in modo paradossale, come la stategia per risolvere un problema, capisci bene che nessuno è tanto folle da lasciare andare qualcosa che fino ad oggi gli ha garantito di cavarsela anche se è fonte di dolore. Dunque, per aprirsi al cambiamento è necessario iniziare a vedere che si hanno alternative molto valide, che abbandonare i vecchi schemi non è pericoloso ma è la possibilità di incrementare la qualità della vita grazie ad un ventaglio di possibilità che prima non pensavamo di avere. Diversamente detto, per decidere di cambiare ne deve valere veramente la pena.
Il processo su cui ti invito a riflettere ha necessità di tempo per essere costruito e questo è uno dei motivi per i quali spesso da soli diventa veramente difficle e crediamo di non potercela fare.
L’essere umano è programmato biologicamente alla sopravvivenza attraverso la prossimità. Ogni nostra azione, scelta, sentimento e comportamento, fin da quando nasciamo, ha lo scopo di garantire cure e vicinanza per poter sopravvivere e adattarci all’ambiente specifico con il quale siamo in contatto.
Negli anni ho maturato l’idea che ognuno di noi è portatore di una parte di sè che mi piace definire geniale, quella parte che fin dal primo respiro ci consente flessibilità e furbizia, intuitività e accomodamento così da farci prendere decisioni premature e con il tempo inconsapevoli su come è opportuno muoversi, su cosa è meglio fare e cosa è da evitare, su cosa è da intendere come pericolo e via dicendo. Spesso quando soffriamo quella parte di noi ci sta dicendo che i modi in cui siamo abituati ad organizzarci per raggiungere i nostri obiettivi ed appagare i nostri bisogni non funzionano più.
A volte mi piace usare la metafora del computer: possiamo immaginarci come dei pc, ad un certo punto può essere necessario resettare e spesso possiamo aver bisogno di un tecnico che sappia dove mettere le mani.
Concludendo se hai in mente di inizare il viaggio alla scoperta di te stesso e intendi prenderti ciò che per natura ti appartiene: essere felice, ti auguro buon cammino e che sia il viaggio più importante e ricco della tua vita!
Commenta l'articolo